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l'amuleto | 135 |
tera. L’agonia della aspettativa si prolungava nel modo più straziante; io non avrei mai creduto che il silenzio potesse torturare con tanta raffinatezza.
Una sera, sentendomi un po’ meglio, Alessio giuocava seduto sul mio letto. A un tratto esclamò:
— Ma perchè nostro cugino non viene più?
Chinai il capo con una confusione di colpevole e Pietro che era entrato colle medicine mi disse di aver visto il suo servitore e saputo da esso che il signore si trovava assente. Fu un momentaneo sollievo; Pietro soggiunse di avergli a sua volta comunicato la notizia della mia malattia e questo mi turbò. Che cosa ne avrebbe pensato Egli? E dove si trovava? E perchè era partito? E quando sarebbe ritornato?
Nuovi pensieri, nuove congetture, nuovi dubbi e terrori; nuova angosciosa aspettativa.
Altri eterni giorni passarono ancora. Mi ero ristabilita in salute, ma vagavo