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102 | l'amuleto |
tanto persuasa! Parlai, giuocai e risi con Alessio durante il resto del giorno. Verso sera caddero quattro goccioline di pioggia che ci impedirono di scendere in giardino. Alessio allora andò in cucina dove l’Orsola stava preparando certe conserve di suo gusto ed io mi posi al cembalo. Da quanto tempo non me ne occupavo più! Le cartelle di musica si trovavano in un grande disordine. Non sono mai stata una esecutrice di molto valore, avendo piuttosto disposizione per il canto che per la musica, ma conoscevo abbastanza bene gli spartiti di Porpora e di Scarlatti. Cercando così in mezzo alla vecchia musica, trovai una canzone che avevo dimenticata e mi venne voglia di provarla. Mi posi a leggerla con tanto ardore che non udii il passo di mio cugino; quando me ne accorsi smisi subito.
— Perchè? — Egli disse — ve ne prego, continuate.
— Oh! non merito un pubblico.