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ferenza all’aurora della giovinezza, si smarrisca nelle oscure lotte della virilità e tenti qualche volta di riapparire sul tramonto della vita, già corrotto dalle tristi esperienze. È nei giovani che bisogna studiarlo, studiarlo con simpatia, con invidia quasi.

Cessate, o freddi ed impotenti scettici, dallo spargere compatimento e ironia su queste prime, indistinte, sacre manifestazioni dell’ anima. Sarebbe come un voler deridere la pianta ne’suoi bocciuoli, aspettando che si facciano pula e concime per ammirarli e per studiarli.