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far nomi: prendiamoli pure tutti insieme italiani, francesi, inglesi, russi, tedeschi), preferirono sempre al volgare ambiente della città quella vita di provincia così apparentemente calma e pure così feconda di maturazione interna. Ma ecco che i nomi mi sfuggono mio malgrado: Auerbach, Turghenieff, Dostojevsky, la Eliot, la Sand, Balzac, Lamartine, Manzoni, dove abbeverarono la loro intima sete di idealità se non ai boschi verdi, alle strade romite, alle case solitarie e abbandonate delle loro provincie native? Gli osservatori superficiali