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— O la mia bambina! esclamò. Siamo dunque ridotti a questo? Ti mandano via? Ti obbligano a lavorare per vivere?

Dovetti calmarla, farle intendere con pazienza che nessuno mi scacciava, ma che io stessa desideravo di farmi una posizione per non dover nulla a chicchessia.

I miei studi trascurati fin dal principio e rimasti poi incompleti non mi avrebbero mai procacciata la patente di maestra; avevo però un’attitudine speciale per le lingue, ed applicandomi di proposito non disperai di perfezionarmi nel francese e nell’inglese, tanto da poter dare delle lezioni.

Eccomi dunque all’opera con tutto il fervore.

Subito subito non dissi il perchè di quella smania improvvisa, ma dovetti palesarmi alla fine, e sì il babbo che Aurora se ne mostrarono afflitti. Sembrava loro che tale risoluzione dovesse involgerli in una tacita accusa.

Aurora fu più tenera, il babbo prese ad occuparsi di me con maggior cura; per poco l’illusione biancheggiava ancora sull’orizzonte e mi cullai in essa — ma per poco.

Tante piccole inezie, un’occhiata, un sospiro, un moto d’impazienza, una parola sfuggita a caso; a serietà del babbo, la dolcezza rassegnata d’Au-