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ubbidissero di buona voglia, come comanda Iddio. Vieni qui, inginocchiati e preghiamo insieme.

Andai, m’inginocchiai, ma non dissi nulla, accontentandomi di sospirare nel grembiale di Betta.

Dopo la cerimonia gli sposi dovevano partire per un viaggio e io fui condotta a salutarli alla stazione. Il babbo mi abbracciò con effusione baciandomi due o tre volte, Aurora mi diede le vertigini curvandosi verso di me col suo bel viso, co’ suoi capelli che esalavano un profumo di giovinezza. Mi domandò a bassa voce che cosa doveva portarmi da Napoli, mi accarezzò, mi sorrise, disse che presto saremmo state sempre insieme e ci saremmo amate molto. Lo credeva?... ad ogni modo la frase era gentile.

— Sei un angelo! le mormorò mio padre all’orecchio mentre l’aiutava a salire in carrozza.

Ella sorrise ancora, e non ne fu che più bella.

Per un mese intero restai sola con Betta; la buona donna mi viziava in tutti modi, mi lasciava fare ogni cosa a mio capriccio, predicandomi tuttavia e recitandomi degli squarci di Vangelo.

In quel mese mangiai cinque volte la crema al cioccolatte, che era la mia passione; Betta me la