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La principessa non parlava mai di Nora, come se non esistesse. Oh le madri!

Il pensiero di quella sua prediletta doveva occuparla da mattina a sera; cercandolo lo si sarebbe scoperto in una piega della fronte, in una distrazione dello sguardo, ma nessun altro sintomo lo tradiva.

Ella voleva che Elisa si preparasse alle nozze in una atmosfera tutta di gioie. Io stesso che, molte volte, l’avevo accusata di favoritismo per la sua ultima figlia, dovetti convincermi che se una debolezza di simpatia l’attirava maggiormente verso quella, non restava però alterato l’amore vero e santo ch’ella portava ad entrambe.

Evitava con premura l’argomento malinconico dell’assenza; se Elisa nella sua serena innocenza vi faceva allusione, subito una parola gaia, uno scherzo, troncavano le investigazioni. Una volta poi le disse in confidenza (ed io lo so per lo stesso motivo) che non s’addiceva ad una bambina svegliata come Nora la vista quotidiana di due fidanzati...