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di fiori strani, — io non so raccontare, Nora ci meravigliò tutti colla sua descrizione. Era così innamorata di quel lago visto in sogno, che babbo per il suo onomastico gliene fece il regalo.

— Che!

— Davvero. Fuori del giardino, a destra, se Nora volesse darvene la chiave... ma è gelosa del suo lago; i profani non sono ammessi all’onore di vederlo.

Scossi il capo, compassionando non so se più le stranezze della figlia o l’indulgenza dei genitori.

— È da allora che la vostra graziosa sorella si veste di bianco e di verde?

— Ah! questa è un’altra cosa — disse Elisa ridendo. — Nora pretende che nessuna donna osa vestirsi di verde e che lei sola può farlo.

Era orgogliosissimamente vero; al temuto confronto la bellezza straordinaria di Nora trionfava.

Quando si parla della rosa spunta il bocciolo. Stavo per fare questo complimento alla mia cognatina, ma mi accorsi ch’ella, entrando, non mi aveva veduto. Sedetti allora sulla poltroncina bassa, accanto alla finestra, nel posto favorito di Elisa; l’ampia tenda di damasco mi nascose completamente.