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Mi rispose che era lontano ancora, forse a Teheran, che gli affari della seta si presentavano male e che ad ogni modo ella non voleva parlarne perchè non si sa mai quello che può accadere.

Aveva i nervi eccitati; sbadigliò, bevette due gocce d'acqua antisterica e mi ripetè quattro o cinque volte che era stanca della vita.

Che la donna sia mobile è una verità che tutti quelli che hanno udito Rigoletto non mettono più in dubbio — specialmente se il tenore ha bella voce — ma l'improvviso cambiamento di Sofia era troppo in dissonanza col suo carattere per lasciarmi tranquilla.

Ebbi la debolezza di credere che la mia compagnia le fosse utile e ritornai alla sera.

Questa volta non era sola. La voce di Emanuele, bassa e concitata, diceva:

— Che male c'è? I rancori cedono davanti a una tomba...

Ho capito — pensai — parlano del morto. — Entrai — e Sofia rimosse così vivamente la sedia per venirmi incontro che io mi posai il dilemma: O le faccio un gran piacere... o era troppo vicina al suo buon amico...

Tuttavia vidi Emanuele così grave, così serio; pareva tanto al di sopra delle debolezze umane!...