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— Quanti punti hai messi tu?

— Trenta.

— Ma il tuo cotone è più grosso del mio.

— Mettine trentacinque allora; sono più che sufficienti. Maria non ha le gambe molte robuste.

Ruppe il filo perchè c’era un nodo e le cadde per terra il gomitolo; glielo raccolsi ed ella mi disse grazie, poi:

— È strano, quegli occhi! Sono azzurri affatto affatto.

— Gli occhi di Maria?

— No, gli occhi di Emanuele.

— Ah!

— Di un azzurro scuro, profondo...

Bleu marin insomma.

Sofia diede fuori in una gran risata. Quel colore di moda, quel colore della sua sottana applicato agli occhi di un dottore le parve buffo.

Rideva ancora quando Emanuele comparve sull’uscio.

Aveva un’aria composta e grave; davvero, se avessi avuto una figlia di vent’anni glie l’avrei confidata senza scrupoli.

Una mestizia tranquilla impallidiva il suo volto senza alterarne le linee; c’era in lui del quaquero e del puritano — e pensare che io... vergogna!