Pagina:Neera - Iride, Milano, Baldini, 1905.djvu/282


— 272 —

Non sarebbe mica male ad aver per amico un maggiore con cinque medaglie, due titoli di cavaliere, uno di commendatore e marchese per giunta. Io che ho tanta paura dei sorci se appena ne vedessi uno gli direi: Amico maggiore, tirate fuori la vostra sciabola e fatemi la grazia di uccidere quel sorcio.

So che il maggiore ha un ottimo cuore. Quando era negli Abruzzi a combattere i briganti ha fatto l’eroe e il missionario insieme — è babbo che lo dice. Si vede, del resto, che egli è buono; ha uno sguardo tanto dolce e un sorriso fine fine che non è allegro e non è mesto, ma fa bene a guardarlo. Ed io che in principio avevo soggezione!...

(Dal giornale del Maggiore).

«Conduciti nella vita come se tu fossi ad un banchetto; ti offrono un piatto? — e tu prendilo. Passa oltre? — e tu non lo dimandare.»

Ho io fatto così? Perfettamente, mi pare.

Federica è venuta questa mattina sotto la mia finestra mentre io vi stavo affacciato e leggevo i Commentari. Era tutta rosa in mezzo agli alberi verdi (platani). Faceva piacere a vederla tanto che le dissi: Signorina, voi state benissimo.