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(Dal giornale del Maggiore).

Nè pioppi, nè olmi, nè castani. La signorina Federica mi ha assicurato che il viale davanti alla mia finestra è di platani. Toccava proprio a me, nella verde età di quarantadue anni, a ricevere lezioni da una bimba di sedici! Ma le bimbe in giornata ne sanno più di noi.

Non voglio dir male della figlia di Stefano che è, a parte la sua scienza botanica, una cara fanciulla. Anzi, non voglio nemmeno confonderla colle moderne signorine incipriate e imbottite che sembrano bambole meccaniche e nemmeno, tolga Iddio, colle fanciulle romantiche che si pascono di zeffiri e di sospiri.

L’ho sorpresa stamattina mentre faceva la festa a un paniere di fragole senza pregiudizio della colazione che l’aspettava — e che non aspettò invano.

Signorina, le ho detto: avete buon appetito.

Ella diventò rossa come le fragole che le stavano davanti e scappò via.

Ha un modo di guardare in faccia tutto suo; lo si direbbe molto ardito se non fosse estremamente ingenuo. Spalanca le palpebre e getta là quelle pupille nere come se nulla fosse. Fa un