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lo dimenticò — scese abbasso dalla vicina. Non l’aveva mai vista, a dire il vero, ma poichè era la madre, Carolina l’accostò con uno slancio di simpatia, che le valse uno sguardo profondo e scrutatore. Evidentemente la vecchietta pensava che suo figlio sapeva scegliere le vicine.
— Mia cara ragazza, temo assai che abbiate a disturbarvi per causa mia... forse il lavoro...
— Non lavoravo, signora. Ho terminato i lavori della settimana e facevo scaldare un po’ d’acqua per il mio piccolo bucato... ma non fa nulla, ho tempo; credo bene che un’ora mi basti per sbrigarlo, e alla più disperata oggi farò soltanto la prima lavatura.
La vecchietta raddolcì il suo sguardo; quei dettagli casalinghi la interessavano dandole una buona opinione della ragazza.
— Avrete insaponata la vostra biancheria, m’immagino.
— Senza dubbio; il sapone a secco la fa diventare bianca come un fiocco di neve.
La madre approvò col capo. Carolina, presa confidenza, soggiunse:
— Mi dica, che posso fare per lei?
— Sto meglio, assai meglio; tuttavia, se vi in-