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— Che pelle morbida! Sembri una signorina.
Gildo si tirò indietro.
— Addio, dunque.
— Addio.
⁂
Erano sei uomini e sei donne.
Dovevano partire tutti insieme sopra una gran barca e portarsi al di là del Ticino in un’osteria cognita e rinomata fra la gioventù studiosa...
Dapprima s’era fissata una colazione, poi un pranzo, e si concluse per una cena concorrendo il piccante della notte, dei lumi e della solitudine.
Si parlava di follie d’ogni genere; erano tutti ebbri prima d’aver bevuto. La gioventù saliva alla testa di quei capi ameni, di quelle ragazze senza giudizio. Essi sentivano troppa vita nel loro sangue e volevano buttarne via una parte come zavorra inutile, per sollevarsi più leggeri nel cielo delle illusioni.
Un temporale nereggiava sull’orizzonte; si partì egualmente. Ci voleva altro che temporale a trattenerli!
Patrizio seduto al timone guardava il Ticino che gorgogliava cupo e minaccioso.