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gente colla sua ultima figlia; si lasciava affascinare e le perdonava qualsiasi capriccio. Nora cresceva libera e superba come un palmizio del deserto.
— Io so — le dissi un giorno — perchè non vi sono mai venuti i capelli lunghi come alle altre ragazzine.
— E perchè dunque?
— Perchè avete troppi capricci. Guardate un po’ vostra sorella Elisa...
Ella mi interruppe:
— Oh! Elisa...
Ma con tale accento curioso che non potei raccapezzarci nulla.
Un momento dopo mi disse:
— Volete vedere il lago verde?
— Cos’è questo?
— È un lago che papà fece fare appositamente per me; un altro capriccio!
Appoggiò vivamente il sostantivo, guardandomi con tutta la malizia dei suoi occhi neri.
— Non sono punto sorpreso — risposi serio.
Pensavo tra me e me: Se potessi educare questo cervellino bizzarro? Tutta la famiglia dovrebbe essermi riconoscente e non sarebbe poi fatica sprecata... È un modo di fare esperienza per il futuro!