Pagina:Neera - Iride, Milano, Baldini, 1905.djvu/225



Patrizio


Ma sapete bene, voi, che cosa vuol dire pranzare? Chi conosce il valore di questa parola ha il segreto di tutte le agitazioni della vita umana.

Ora Patrizio aveva pranzato per l’appunto — cosa che non gli succedeva così regolarmente come egli avrebbe desiderato — ma tant’è, per quel giorno, una zuppa di trippe la divina Provvidenza e l’oste della Croce Bianca glie l’avevano procurata e Patrizio si dichiarava il più felice degli immortali.

Le discussioni sull’ideale e sulla materia non lo preoccupavano più del bisogno — che è quanto dire niente affatto. Egli era molto spensierato; nessuno dei suoi professori faceva calcolo su di lui per le future speranze della patria. I suoi amici tuttavia lo amavano moltissimo.

Era lo studente più vecchio e più peccatore