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— La casa è inabitabile — disse Romeo buttando giù il materasso — l’acqua è penetrata in ogni buco; i mobili sono fracidi; non si sa dove metter piede. La Provvidenza che protegge, dicono, gli ubbriachi e gli innamorati, ha voluto usarci misericordia.

— Quantunque — interruppe subito Urania — non possiamo pretenderla nè coll’uno nè coll’altro titolo.

— E — continuò Romeo senza avvertire l’interruzione — fece galleggiare al disopra di un cavalletto questo gramo materasso. Non le pare che giunga a proposito sull’ascetica nudità di questi tegoli?

Steso il materasso, Urania volle per cortesia che il suo cavaliere vi prendesse posto; egli lo prese.

Nell’occasione di tale ravvicinamento Urania pensò che se invece di Romeo vi fosse stato il cugino non avrebbe potuto evitare un forte odore di pipa e d’olio di pesce col quale soleva ungere i pesanti stivali da cacciatore.

Positivamente, come vicino di materasso, questo signorino era preferibile. Però non poteva darsi pace dei trovarsi con lui sopra un tetto. Che ne avrebbero detto, sapendolo, le sue amiche di