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— È stato soldato lei?

— Prima con Garibaldi, poi nell’esercito regolare: mi sono battuto due volte.

Nel fare un movimento Romeo smosse un tegolo che ruzzolò e cadde nell’acqua: questo incidente fortuito gli suggeri un’idea che Urania approvò pienamente.

Si trattava di praticare un buco nel tetto e scendere nella casa per vedere se ci fosse mezzo di acconciarvisi meglio.

Il giovinotto si pose all’opera con disinvoltura, nè Urania temette di aiutarlo colle sue bianche manine.

Aperta la breccia, Romeo vi si calò risolutamente, ma Urania con uno slancio istintivo e grazioso lo trattenne per la mano.

— Badi — esclamò — se avesse a cadere?

— Faccia voti per me e uscirò illeso.

Non so se Urania facesse voti, ma so che il tempo le parve molto lungo e che ad ogni istante si affacciava al pertugio gridando:

— Signor Romeo! signor Romeo!

E quando il giovinotto risali, tutto bagnato, con un materasso sulle spalle, la donna forte si sentì sollevata da una gran paura. Ella aveva paventato per un istante di non vederlo più comparire.