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fermò impigliata in una specie di pantano formato di sabbia, di paglia e di siepi divelte. Doveva finire così.

Avendo sbagliato strada, la sola praticabile in quell’oceano dell’ieri, erano andati a casaccio sopra i campi ed eccoli arenati in mezzo alle viti ed agli olmi, a due chilometri da Parma. Un’avventura inverosimile, diciamolo, per quanto sia verissima.

Pensate poi, signore mie, che tramontava il sole, e gli ultimi suoi raggi vermigli splendenti sulla cima dei pioppi annunciavano prossima la sera.

Romeo, punto alterato (dopo averne chiesto permesso alla signora), si levò il soprabito, sbottonò i polsini, sciolse la cravatta; pose il tutto delicatamente in un angolo, e fatto padrone di un remo si diede, insieme al barcaiolo, al difficile còmpito di smuovere la barca.

Io non ho, come Urania, cattiva prevenzione contro gli uomini biondi: posso dunque rendere giustizia a quel giovinotto, e dire che stava molto bene colle guancie colorite dalla fatica, coi bei capelli scomposti svolazzanti sulla fronte candida. Le sue braccia bianche e forti si alzavano e si abbassavano regolarmente, disegnando sotto la