Pagina:Neera - Iride, Milano, Baldini, 1905.djvu/204


— 194 —

date. Quando c’entrano delle signore in un racconto le date è meglio sopprimerle.

Vi basti sapere che il Po ne aveva fatte delle sue, straripando e allagando la campagna sulla riva destra fino a Parma. Era uscito anche a Cremona; da quelle parti la strada ferrata era stata coperta in varii punti. Chi da Casalmaggiore voleva recarsi a Milano era costretto a traversare il fiume e portarsi in barca dentro i campi innondati fino a Parma per prendere la linea d’Alessandria. Precisamente quello che faceva Urania dopo essere stata a villeggiare dalle sue cugine.

Il paesaggio era strano. Le viti e tutte le piantagioni basse scomparivano sotto l’acqua al di sopra della quale emergeva tratto tratto la cima altera di un olmo o di un pioppo, pari ad una grande ninfea galleggiante. C’era qualche cosa della maestà biblica in quelle acque, che salivano, salivano sempre, atterrando, distruggendo, recandosi dietro il terrore e la morte.

Giù per la corrente passavano oggetti singolari e spesso irriconoscibili: pezzi di travi delle capanne cadute; frammenti di mobili, vesti, attrezzi, vasi, cenci; perfino una gabbia dove alcune galline impazzavano ben persuase che fosse giunto il finimondo.