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sera fatta si godetto un’ora deliziosa davanti alla sua finestra prestando l’orecchio ai rumori del vento, guardando le stelle.
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Se a taluno può parer singolare che una gentile fanciulla si preoccupasse di un volgare aggressore, diremo subito che ella conosceva un poco le gesta di quel personaggio — e quel di che Daniele di ritorno a casa disse ai suoi famigli che aveva incontrato il Disertore, Clelia si ricordò a puntino una storia udita le mille volte e commentata dalla simpatia e dalla pietà di tutti.
Il Disertore (così ognuno lo chiamava non conoscendogli altro nome) era il figlio illegittimo di una gran dama, messo al mondo e abbandonato come un trovatello qualunque sovvenuto tratto tratto di denaro, d’affetto mai, ed era cresciuto solitario, bersaglio agli scherzi di coloro che avrebbero dovuto essergli compagni, ombroso e selvaggio, finchè la coscrizione lo colse in mezzo alla vita errabonda.
Se in un paese libero, servire la patria e il re è uno dei più cari doveri, quando è lo straniero che comanda si può nella disubbidienza trovare