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difficili dell’Aminta e del Pastor fido; è un lavoro un po’ lungo.
— Eh! lo credo, perchè i passi difficili abbondano in queste novelle, ma se io fossi in te non vorrei farmeli spiegare di notte, sul bastione... Anzichè facilitare i passi, questo sistema può crearti degli imbrogli.
— È stato un capriccio! ma spero bene che non penserai...
Carolina si fermò imbarazzata.
— Io vorrei poter non pensare nulla; sarebbe il meglio.
— Dubiti forse della mia onestà?
— Io non dubito di nessuno; so appena che il mondo ciarla e che non bisogna lasciarlo sbizzarrire troppo in supposizioni. Sono false, tu dici. Che monta? Non c’è a fianco la traduzione come nelle opere greche per la comodità dei confronti, e il pubblico crederà sulla parola. Del resto, mia cara amica, anche lungi dai curiosi e dai maldicenti questa tua inclinazione è pericolosa. Le vie del cuore sono seminate di trabochetti; si crede di passeggiare sulla ghiaia fina e compatta e si rotola invece... chi sa dove!
— Tu sei felice, vivi con tuo marito in una perpetua luna di miele e t’è facile moralizzare. Se sapessi che vuol dire il vuoto del cuore!