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faccia bavarese sotto questo berretto alla Botzari — e tutto sorpreso di aver potuto ridere tornò a fare: — oh! oh! oh!
In quel punto una voce simpatica e virile si fece udire accanto all’uscio di cucina.
— È permesso?
Prima che alcuno si desse la briga di rispondere, Hans si trovava già nel mezzo della camera.
I tre personaggi si atteggiarono stupefatti in pose differenti. Il borgomastro col suo berretto in mano e colla bocca singolarmente imbarazzata tra il riso recente e le parole aspre che si credeva in obbligo di pronunciare; Gretchen disposta tutta quanta all’indulgenza; Elisabet rialzandosi sfolgorante come un eliotropio che rivede il sole.
— Joseph Goldbacher — pronunciò il giovane senza iattanza ma con un raggio di trionfo nello sguardo — io vi ho chiesto la mano di vostra figlia e me l’avete negata perchè sono un discolo, perchè non ho voglia di lavorare, perchè non so lavorare. E vero?
Il borgomastro accennò di sì.
— Ebbene, io non so lavorare ve lo concedo, ma sono qui per dimostrarvi che la volontà non mi manca. Sapete chi è venuto a portar via di