Pagina:Neera - Iride, Milano, Baldini, 1905.djvu/137


— 127 —

faccia bavarese sotto questo berretto alla Botzari — e tutto sorpreso di aver potuto ridere tornò a fare: — oh! oh! oh!

In quel punto una voce simpatica e virile si fece udire accanto all’uscio di cucina.

— È permesso?

Prima che alcuno si desse la briga di rispondere, Hans si trovava già nel mezzo della camera.

I tre personaggi si atteggiarono stupefatti in pose differenti. Il borgomastro col suo berretto in mano e colla bocca singolarmente imbarazzata tra il riso recente e le parole aspre che si credeva in obbligo di pronunciare; Gretchen disposta tutta quanta all’indulgenza; Elisabet rialzandosi sfolgorante come un eliotropio che rivede il sole.

— Joseph Goldbacher — pronunciò il giovane senza iattanza ma con un raggio di trionfo nello sguardo — io vi ho chiesto la mano di vostra figlia e me l’avete negata perchè sono un discolo, perchè non ho voglia di lavorare, perchè non so lavorare. E vero?

Il borgomastro accennò di sì.

— Ebbene, io non so lavorare ve lo concedo, ma sono qui per dimostrarvi che la volontà non mi manca. Sapete chi è venuto a portar via di