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Elisabet, incapace di trovare un’occhiata torva nel fondo sereno delle sue pupille, guardava timidamente e sospirava.
— Dove sarà a quest’ora... — pronunciò con lentezza Joseph Goldbacher perchè aveva la bocca piena.
— Hans? — interruppe la vecchia ringhiosa.
— No — corpo di Bacco! Chi osa nominare qui quel briccone? Io penso al ladro della pipa.
— Ed io al povero ragazzo.
— Non vi si chiede a che cosa pensate, vecchia Trudchen, ma se assolutamente volete occuparvi riempite la mia tazza di birra.
Trudchen riempì la tazza e se ne andò in cucina; prima per borbottare e poi per nascondere sotto il grembiule il più grosso dei schibling destinato al giovane Hans.
In proporzione inversa dei cibi che calavano nel suo stomaco, la facondia del borgomastro scemava; ed anche la sua collera non era omai più che una tristezza muta scioglientesi in grugniti gutturali.
Quanto a Gretchen, la buona creatura non poteva togliersi di mente che l’anima stessa dello zio Bernhard fosse venuta a riprendere la sua pipa.