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— Dormivo — rispose Gretchen, senza avvedersi che il madras moltiplicato colla camicia dava un prodotto abbastanza incerto — dormivo e mi svegliò un rumore nella sala da pranzo. Balzai allora dal letto...
— Turbolenta Gretchen! Non hai dunque riflettuto ai pericoli che potevi incorrere?
— No, amico mio. Cedendo a un moto subitaneo volai nel salotto ma sulle prime non vidi nulla...
— Se venissi a letto, Gretchen, colomba mia? Io son tutto assiderato e muoio per impazienza di sentire come sparve la pipa dello zio. Non c’è esempio ch’io abbia mai passato una notte come questa; ammalerò di sicuro; vieni a letto Gretchen.
— Non vidi nulla — proseguì Gretchen coricandosi a fianco dello sposo — ma non volli darmi per vinta e rovistai in ogni angolo...
— Imprudente donna!
— Finchè mi accorsi di un vuoto al di sopra della stufa; oimè, la pipa non era più appesa al suo bel cordone verde.
— Quello che tu racconti è meraviglioso. Mi faresti credere di essere a Balsora o a Bagdad, dove ai tempi del califfo Aaron-al-Raschid succe-