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92 madamigella lespinasse


E d’Alembert meritava veramente tanto rimpianto. Egli appare una delle figure più simpatiche di quel cenacolo intellettuale che circondava Diderot aiutandolo nell’immane lavoro della Enciclopedia.

Scienziato, dalla mente lucida e ferma, uomo incorrotto, ottimo amico, era in pari tempo un compagno gioviale, divertentissimo; ad una intelligenza delle più profonde sapeva congiungere le qualità più amabili, tanto che dopo di avere trascorso la mattina a risolvere problemi d’algebra e d’astronomia, correva a divertirsi nel bel mondo, accolto festosamente dovunque per la sua semplice schiettezza, per l’assenza completa di boria e di dissimulazione. Questo segretario perpetuo dell’Accademia di Francia, questo corrispondente di Federico li, aveva il miglior pugno di Parigi e per complemento di meriti si svariati sapeva parodiare con una comicità meravigliosa il lato ridicolo delle persone. Senza fiele del resto e senza invidia, grande con una semplicità di fanciullo, i suoi scherzi non fecero mai male a nessuno. Risulta dalla sua facile rinunzia che egli non era molto attaccato alla Du Deffant, se pure questa lo apprezzava, e che