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madamigella lespinasse 91


Ancora sola, povera, senza tetto! I nuovi amici però non la abbandonarono. Essi scovarono per lei, non molto lungi dalla rivale, un piccolo appartamento sull’angolo delle via San Domenico e Belle-Chasse, nello stesso sobborgo di San Germano. La duchessa di Luxembourg le regalò il mobiglio; il duca di Choiseul le ottenne dal re una modesta pensione; poco tempo dopo, quel genio della beneficenza che fu la signora Geoffrin ve ne aggiunse un’altra; così, non ricca certamente, ma provveduta a sufficienza per le sue abitudini sobrie e modeste, ella si trovò finalmente libera di sè. Ròsa dall’invidia, la marchesa commise allora l’imprudenza di proibire a d’Alembert le visite in via San Domenico sotto minaccia di trovar chiusa la porta in via San Giuseppe. D’Alembert non esitò un solo istante fra le due vie e la vecchia marchesa non lo livide più. Si può credere senza difficoltà ohe tale perdita le fu oltremodo penosa, e ne abbiamo una prova nelle parole aspre che pronunciò, vecchissima e presso alla tomba, quando seppe la morte della Lespinasse: «Ah! poteva morire dieci anni prima, avrei conservato il mio d’Alembert».