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le sue grazie, di tutto il suo spirito per fare gli onori della povera cameretta — e la specie di ministero che circondava tali riunioni e la necessità di contenerle nello spazio di un’ora, dovevano conferir loro un sapore piccante di frutta proibito, che ne era forse la principale attrattiva.

Ma venne il giorno in cui la marchesa scoperse questi ricevimenti clandestini; e diffidente com’era e di carattere duro e geloso, montò su tutte le furie. Il diverbio fu brusco, implacabile. Bisogna dire, a giustificazione parziale della Du Deffant; che ella aveva fin dal principio avvertita la damigella di questo suo carattere diffidente, scongiurandola a non far nulla che potesse irritarlo e le aveva detto che teneva immensamente a’ suoi imici, sopratulto a d’Alembert... Non si poteva colpirla più direttamente. Tuttavia riconoscendo anche alla Lespinasse il diritto che ha ogni persona libera di crearsi i propri affetti, gli amici in massa diedero torto alla marchesa; la rottura si presentava inevitabile; si separarono. Dopo dieci anni di convivenza, nel 1764, la Lespinasse lasciò l’asilo di via S. Giuseppe.