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madamigella lespinasse | 87 |
non lasciandola mai libera nè in casa nè fuori, pesata e misurata con minuzia scrupolosa la lunghezza della nuova catena che si stava per imporle, fu raccomandata a persona di fiducia, che la condusse a Parigi colla diligenza di Lione in un giorno d’aprile del 1754.
Quali sogni, quali speranze fecevano battere il suo cuore di fanciulla e di provinciale? sperava forse di trovare nella grande città quell’amore che il suo temperamento ardente poneva al disopra di qualunque fortuna? Certo il destino doveva tracciare in quel giorno la linea inesorabile del suo avvenire, poichè eccola sbalzata dall’oscuro cantuccio dove aveva vegetato per ventidue anni in quell’asilo di via S. Giuseppe, che la presenza di una donna già celebre alla Corte per la sua galanteria, sapeva ancora animare di un soffio mondano, pieno di spirito e di mordacità. Alla marchesa Du Deffant facevano corona il presidente Hénault, l’arcivescovo di Tolosa, l’arcivescovo d’Aix, i principi di Beauveau e di Luxembourg, Turgot, Boismont d’Alembert, d’Aydie, Pont-du-Veyle, Marmontel, e in questa duplice ghirlanda dell’in-