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madamigella aïssé 77


L’impressione generale che rimane, separandosi da madamigella Aïssé, non appartiene alla categoria violenta che ci lasciano i temperamenti passionali o le grandi intelligenze. Ella non appare una donna eccezionale per ingegno o per passione a chi le vede sorgere da presso madamigella Lei spinasse, bruciante d’amore fino alla morte; ma ella ebbe una coscienza, e questo merito, raro sempre, sopratutto raro nei periodi decadenti, è di quelli che bisogna apprezzare molto, molto, molto. Difatti che cosa mancava alla Parabère, che pure aveva pregi di intelletto e di passione, se non la coscienza? Che cosa mancava al cavaliere d’Aydie, tanto nobile, tenero, fedele, se non una coscienza più forte che gli permettesse di vincere gli scrupoli soverchiamente delicati della sua amica e ricoverarla sotto l’egida del proprio nome? Egli non l’abbandonò, è vero; riconobbe la figlia e toltala di convento, riuscì a maritarla con una discreta dote al visconte di Nanthia; e continuarono ognora fra padre e figlia i buoni rapporti; ciò fa onore al cavaliere, non v’ha dubbio, ma pure sentiamo che se egli ha fatto parte del