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elles seraient bien heureuses.» E nel 1732: «Je suis extrémement maigrie; mon changement ne parait pas autant quand je suis habillée. Je ne suis pas jaune mais fort pale; je n’ai pas les yeux mauvais; mais le déshabillé n’est pas tentant, et mes pauvres bras qui; mème dans leur embonpoint ont toujours été plats, sont cornine deux cotrets.»

Durante questo lungo periodo di sofferenze tin cui la tisi la minava sordamente ella potè esperimentale quanti cuori le fossero devoti. Il cavaliere sembrava pazzo di dolore. Le mene di alcuni maligni che avevano lavorato di calunnia per separare i due perfetti amanti non avevano avuto risultato che di unirli maggiormente. Le sue inquietudini per la salute dell’amica facevano pena quasi quanto la malattia stessa. Fu allora che la signora Ferriol domandò se Aissé lo avesse stregato. Ella non poteva comprendere un amore sopravvissuto agli stimoli della bellezza.

Ma alle affettuose sollecitudini de! cavaliere e di Sofia si aggiungevano quelle molto più singolari della marchesa Du Deffant e della sua intima