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68 madamigella aïssé


mondo lungi dalla famiglia Ferriol, della quale Aïssé temeva tanto i beneficii quanto la complicità. Il convento di Notre-Dame de Sens accolse, appena svezzata, questa figlia dell’amore, che i suoi genitori sorvegliarono sempre con tenerezza contenuta, che Aïssé andava a trovare in forma di amica od a cui mandava, quando non poteva fare diversamente, la buona Sofia.

Pensare alla bimba, seguirne lo sviluppo promettente, economizzare per metterle insieme una piccola dote, ecco il fondo segreto della suà vita oramai votata al sacrificio di tutto ciò che non fosse abnegazione ed amore. I lunghi soggiorni del cavaliere nelle sue terre del Périgord e quelli di Aïssé, che seguiva dovunque i Ferriol, li dividevano spesso. Stavano tre o quattro mesi senza vedersi, nè il loro legame ne soffriva, al contrario si persuadevano sempre più della indissolubilità del loro affetto; affetto malinconico, soave, dai fascini pallidi ed evanescenti di un breve meriggio nordico fra due vesperi sconfinati; nobile affetto che sembra proiettare sul principio del secolo materialista gli ideali di ètà remote, di un’altra