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madamigella aïssé 67


di quel legame che ella voleva non pesasse sull’amico suo più che una catena di rose.

Non so perchè l’amore così interpretato debba essere da meno della furia erotica che spinge a cieche ed irreparabili follie.

E non è nemmeno senza scrupoli per se stessa e senza rimorsi e senza profondi, intimi tormenti ch’ella si abbandonava all’amore. Gli scrupoli anzi vanno sempre crescendo. Spera che Dio avrà pietà di lei, ma non si dà pace della sua colpa. Confessa di essere in amore la persona più felice del mondo, ma si strugge della sua falsa posizione che pur non vuole mutare. La nascita di una bambina avvince sempre più i due amanti, ma raddoppia le pene di Aïssé.

Anche questo grave avvenimento della maternità, come tutti gli altri della sua vita, fu ravvolto nelle ombre e nel mistero. Una fedele amica, lady Bolingbroke, donna di molto cuore e di molto ingegno, finse di condurla con sè in Inghilterra, e aiutata dal cavaliere che non abbandonò mai il suo posto, colla scorta della buona Sofia, cameriera devota e ammirabile, la bambina venite al