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62 | madamigella aïssé |
tito e che forma il primo titolo di gloria per Aïssé, è la pronta conversione del cavaliere, il quale seriamente preso dalla bellezza della fanciulla e dai suoi meriti, si staccò dalla cattiva compagnia in cui era fino allora vissuto, dando l’esempio piuttosto unico che raro di un vero sentimento d’amore. D’Aydie univa ai pregi di una bella figura un carattere amabile e interessante, per questo le signore lo guastavano un poco. La duchessa di Berry si era compromessa per lui in ciò che in quei tempi si chiamava una passione, ma tutte le donne alle quali egli si era attaccato non avevano saputo trattenerlo; l’ape non aveva trovato il suo fiore. La dolce Aïssé venne a provargli che una persona delicata non può amare se non un oggetto degno della sua stima; applicazione fortunata della sua prediletta teoria e premio a quel retto istinto morale che, venuto a lei da un ignoto atavismo superiore, le servì di faro nelle tenebre fitte fra cui intorno a lei brancicavano le coscienze.
Timide, rispettose, devote furono le premure del cavaliere; egli si mostrò geloso della di lei riputa-