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46 introduzione


La signora Geoffrin, la testa femminile più solida del suo tempo, ha tracciato nel suo modo di contenersi con Diderot l’elogio e la critica insieme di quest’uomo eccezionale, perchè non lo riceveva in casa, ma lo colmava di benefizi. Egli dovette a lei di poter continuare il lavoro della Enciclopedia, che per le mene dei Gesuiti soppresso, poi ristabilito e soppresso ancora definitivamente da Luigi XV, che gli tolse ogni sovvenzione, sarebbe caduto se la signora Geoffrin, col suo inesauribile ingegno benefico, non fosse intervenuta a pagare le spese dell’editore. Non so se di questa generosità le furono grati i quattromila sottoscrittori del celebre dizionario — e Diderot stesso — ma per essa il nome della signora Geoffrin resta legato in perpetuo ai migliori nomi della Francia contemperanea.

Una malanconica considerazione ci viene suggerita dal fatto che l’ardore sincero di Diderot non fece proseliti, che il suo sentimento profondo andò perduto, mentre il sentimentalismo a freddo di Rousseau e l’ampollosa retorica trovarono una generazione pronta ad imbeversene. Tutte le sue teorie di miglioramento sociale, nate non dalla