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40 | introduzione |
il modo col quale vi sono trattati argomenti scabrosissimi — alla quale assistette in circolo ristretto in casa di una attrice, anzi alla mensa, perchè le attrici allora facevano concorrenza alle signore nel chiamare intorno ad una tavola imbandita tutto ciò che vi era di meglio in fatto di gentiluomini, di filosofi, di poeti.
E le attrici del secolo di cui parliamo, raccogliendo l’eredità della Lecouvreur, si chiamarono Gaussin, la bellissima; Clairon, l’amabile; Sofia Arnould, l’intelligente; e Dusmenil e Dugazon, tutte ricche di amori e di follie, fino a quella madama Riccoboni che volle aggiungere agli allori di Talia la fronda di romanziera; una malinconica idea non venuta ancora, ch’io sappia, ad alcuna delle nostre attrici.
Il disaccordo fra gli scritti e le opere era del resto tra i filosofi tanto comune quanto fra il teatro e la vita. Dopo di essersi divertiti colle solite storielle grassoccie che stavano a guisa di piatto d’obbligo tra la pera e il cacio e dopo averle comunicate per lettera all’amica del cuore (vedi Diderot); prendendosi l’una via l’altra le mogli