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20 | introduzione |
gli. è questa l’origine degli epistolari che non furono mai così numerosi in nessun altro secolo, talmente radicati nel costume da originare il romanzo per lettera di cui i maggiori esempi furono per la Francia la Nuova Eloisa di Rosseau, Pamela di Richardson in Inghilterra, il Werther e l’Agatocle in Germania, l’Iacopo Ortis in Italia; e poi le Lettere inglesi di Voltaire, le Lettere persiane di Montesquieu, una intiera fioritura del genere.
Noi, frettolosi abbonati delle cartoline postali, tutti noi che in una lettera mettiamo colle minori parole possibili lo stretto necessario, stentiamo a farci un’idea di quella svariata collezione di lettere dove ogni corrispondente maschio o femmina appare uno scrittore, tanto era l’impegno di dire bene quello che si pensava e tanto era abituato il pensiero ad aggirarsi fra le spire sottili dal ragionamento e del sofisma, agile ed alato, reso duttile dalle frequenti discussioni filosofiche che non sembravano allora un triste privilegio dei pedanti, ma che erano ammesse in ogni conversazione e chiu-