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244 la contessa di genlis


Ma ecco una nuova fase nella vita di questa puppattola. Gli anni, l’esperienza, gli studi, la maternità, l’osservazione, tutti i filtri misteriosi attraverso i quali si lambiccano i temperamenti e le vite, non svilupparono proprio nulla nella contessa di Genlis? Si, svilupparono la sola cosa che esistesse in lei allo stato di embrione vitale, la sua vanità. Le gonnelline color di rosa, le alucce variopinte, le braccia nude scorrenti sulle corde dorate dell’arpa, i minuetti, le ariette, le commediole, il primo rossetto, le prime mosche, un amore romantico con fuga e matrimonio segreto, perfino i palpiti del pondo ascoso, tutto era sfruttato e appeso oramai all’uncino insieme ai vecchi ciarpami dei travestimenti.

Altro balocco ci voleva. E il balocco fu questa volta la nomina a dama d’onore della duchessa d’Orléans. Tale risoluzione addolora profondamente il conte di Genlis, che teme per sua moglie il corrotto ambiente della Corte e la supplica a rinunciarvi. C’è una zia, la vecchia signora di Puis-