Pagina:Neera - Il secolo galante, Milano, 1906.djvu/25


introduzione 19


travestimenti, dei ritratti a penna dove tutti si lodavano a vicenda; delle canzoni, degli epigrammi, dei brindisi scritti in forma di coppa, dei salassi che si ordinavano per qualunque malattia del vaiuolo a cui pochi sfuggivano; il tempo dei prodigi infantili di Mozart, delle dispute fra Gluckisti e Piccinisti, delle corrispondenze interminabili giustificare dalla mancanza di giornali e dal servizio difettoso della posta. Una diligenza (dice un contemporaneo) partiva dai principali capoluoghi due volte alla settimana ed era tutto per il movimento degli affari. Un solo giornale, la Gazzetta di Francia, usciva anche quello due volte alla settimana ed era tutto per il movimento, intellettuale.

Si capisce che le lettere private dovevano tenere un gran posto nella vita, quelle lettere che non si potevano nè spedire nè ricevere tutti i giorni; e se lo scrivente era una persona nota, se dava notizie della Corte o di qualche pettegolezzo, se faceva pompa di spirito e di bello stile, la lettera girava di mano in mano, letta, riletta, commentata, conservata con ogni cura in quei famosi cofanetti, in quegli stipi dagli innumerevoli riposti-