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la contessa di genlis | 233 |
sunto delle tendenze di un secolo, deve accogliere un’altra figura, che appare alla fine di esso, personificazione di tutte le sue debolezze, vera fioritura di decadenza.
Girava ancora per Parigi nelle ore mattutine, sacre all’attività l’abito color foglia morta della signora Geoffrin, si ripeteva di crocchio in crocchio un motto salace o cinico della Du Deffant, la Lespinasse confidava alla posta le sue lettere frementi, la d’Épinay distribuiva un po’ a casaccio i suoi buoni sorrisi e la d’Houdetôt i suoi scoppi di risa, quando Voltaire scriveva:
Nous ne vivons que deux moments; |
Ma dove proprio la saviezza non deve mai essere entrata neanche un momento è nella vita di madama di Genlis, la quale scrisse bensì libri morali e religiosi e commediole educative, ma lasciò le più stupendi Memorie che leggerezza e vani-