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e la contessa d’houdetôt 219


parola, poichè l’intimità era venuta più per forza delle cose che per invincibile attrazione; eppure Luisa ebbe da questo affetto, comunque fosse, la fedeltà e il riposo che le erano mancati nell’amore propriamente detto.

L’acquietamento che provava nel sapersi amata e protetta le faceva scrivere a colui che solo fra tutti le fece del bene: «Ogni giorno che passa mi ispirate sempre più quella specie di sicurezza che il bambino trova sui ginocchi della madre». Ed ecco veramente l’amore che ci voleva per lei, la fragile canna, incapace di sostenere le lotte delle grandi passioni o l’eroismo dei grandi sacrifizi.

Dal canto suo Grimm, acuto conoscitore d’uomini come ebbe a definirlo il suo illustre corrispondente Federico II — e franco e di carattere indipendente, apprezzava senza dubbio questo genere di attaccamento che gli permetteva di edificare le sue qualità energiche e volontarie, spiccatamente virili. Tutto il male sparso da Rousseau e raccolto da alcuni biografi, cade davanti alla ragione dei fatti. Se Grimm fu qualche volta duro e dispotico, fu però sempre leale ed onesto; egli