tare quel Francueil che non poteva più senza venir meno a un delicato sentimento di dignità mostrarsi ancora fra gli assidui; lo stesso fece per un certo Duclos, imbroglione della peggior specie; l’aveva pure sconsigliata dal ricevere Rousseau nella casetta dell’Eremitaggio, e se non fu ascoltato, i fatti gli diedero piena ragione. I biografi che accusano Grimm di dispotismo dimenticano il bene che da questo dispotismo ne venne ad una creatura buona ma traviata, che si rialzò sotto la guida ferrea di lui ad una vita, se non pura ed onesta, almeno più seria. Questo era già molto alla metà del secolo XVIII! Se Grimm imperava da padrone, assumevasi anche del padrone gli obblighi più gravi, dirigendo l’educazione dei due figli — o piuttosto della figlia, perchè il maschio messo dal nonno in collegio contro il desiderio di Luisa e dopo la morte del nonno ritornato in famiglia, si mostrò in tutto seguace dei disordini paterni. Sta bene all’alterezza di Grimm così il non avere tollerato la presenza di falsi amici che ne denigravano la fama come l’avere sempre protetta la donna che si fidava di lui. Non amore li univa nel significato ideale della