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212 la signora d’épinay


quando si trattava di metterla d’accordo col suo cattivo carattere. Il tipo di Giulia d’Étange era forse già latente nel suo pensiero il giorno in cui la contessa d’Houdetót venne a sorprenderlo all’Eremitaggio e lo scombuiò tutto accendendogli nel sangue l’amore. La vivace signora che si annoiava in campagna, durante una assenza di Saint-Lambert, aveva immaginato di attraversare il bosco a cavallo vestita da uomo per andare a trovare l’orso nella sua tana. (Era la signora d’Épinay che lo chiamava l’orso, forse vagheggiando il trionfo di addomesticarlo e senza pensare che gli orsi mordono.)

A quella prima visita altre ne succedettero, ed altre ancora, che Rousseau si affrettava a rendere, infiammandosi sempre più di Sofia e di Giulia, confondendole in una sola aspirazione, così ardente e poetica da fargli scrivere i primi capitoli della Nuova Eloisa sopra fogli di carta rasata, tenuti insieme da un nastro color di cielo, e spargendoli di una fine sabbia d’argento.

La contessa si divertiva mollissimo al giuoco; ma le lunghe passeggiate, le soste romantiche nei