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e la contessa d’houdetôt 211


nacque La Nuova Eloisa. Quanti, ora, avrebbero la pazienza di leggere le seicentocinquanta pagine fitte che narrano gli amori di Saint-Preux con Giulia d’Étange? Le nostre nonne pertanto vi sparsero sopra tenere lagrime e tutti sapevano che in Giulia d’Étange l’autore aveva idealizzata la contessa d’Houdetôt.

Quando si dice che una persona reale ha ispirato un’opera d’arte, è solo il volgo ignorante che sulla traccia visibile vuole e pretende rifare la verità. L’opera d’arte più vitale, più palpitante di sentimenti sinceri, proverà pur sempre il bisogno di ammantarsi in un velo. L’uomo di genio, che è l’amatore per eccellenza, acconsente ad aprire il suo cuore al pubblico, ma a condizione che vi sia un tabernacolo per accoglierle ed un mistero per difenderlo. Rousseau disse tutta la verità nelle Confessioni e non fece opera d’arte; disse la verità necessaria nella Nuova Eloisa e salì un gradino più alto. Quest’uomo, poco felice nella scelta de’ suoi amori e molto volgare nella estrinsecazione di essi, versò nella Nuova Eloisa quella aspirazione d’idealità che era in lui e che trovavasi a disagio