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e la contessa d’houdetôt 209

la poesia, che anzi nell’occasione di un viaggio di Saint-Lambert, sotto la commozione dell’addio, ella compose questi versi graziosi che rispecchiano perfettamente nella loro tenerezza più dolce che ardente, più delicata che profonda, il sentimento doloroso quale era concepito a quei tempi:

L’amant que j’adore
Prêt à me quitter
D’un instant encore
Voudrait profiter;
Félicité vaine
Qu’on ne peut saisir,
Trop près de la peine
Pour être un plaisir!

E noi la vediamo, la seducente signora, un po’ commossa, ma non troppo, sotto il toupet incipriato e negli svolazzi rosei de’ suoi falpalas concedere furtivamente l’ultimo bacio dietro un paravento.

Un altro uomo intanto, una figura triste e di cattivo augurio che lasciava sempre dietro a sè, come la seppia, una striscia torbida nella quale tentava di occultare i bassi istinti, entrò a pren-