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introduzione 15


una linea di suprema nobiltà non priva di insegnamenti.

Sono figure che sì muovono nel ciclo di cinquanta o sessantanni, note l’una all’altra, vivendo nella medesima città non solo, ma quasi nella medesima cerchia di amici, per cui la conoscenza dell’una completa quella delle altre e ci avverrà, lungo il corso di queste pagine, di incontrare sovente le stesse persone come avviene appunto in casa di amici, dove lo schiudersi dell’uscio reca non una presentazione ma una ricognizione; e qui, come là, la compagnia dovrà farsi per questo sempre più interessante, più calda di intime correnti. Per la visione esatta e personale di queste donne, il lettore riuscirà a distinguerle così bene nella sua mente da trovare egli stesso ad ognuna l’aggettivo proprio, quasi la personificazione di un carattere; le vedrà muoversi in tante pose diverse da non rendere possibile la confusione. Una lettera del tempo dice per esempio: «La contessa d’Houdetót entrò (nel salotto) come una pazzerella», ma non potremo mai immaginarci a questo modo una entrata della signora Geoffrin; e