Pagina:Neera - Il secolo galante, Milano, 1906.djvu/206

200 la signora d’épinay


piegata, i suoi lunghi capelli neri trattenuti da un nastro azzurro che le cinge la fronte; qualche ciocca sfugge dal nastro e si sparge parte sul petto denudato, parte sulle spalle delle quali rialza il candore; la boccia è semiaperta, ella respira; i suoi occhi sono carichi di languore. È l’immagine della tenerezza e della voluttà».

Con minor ingegno e minor ardore della Lespinasse, senza lo spirito della Du Deffant ed assolutamente priva del rigoroso criterio della Geoffrin, la signora d’Épinay rappresenta nella società del secolo XVIII una simpatica mediocrità o meglio uno di quei tipi essenzialmente fragili che, al pari di certi graziosi ninnoli, non si sa se più ammirare o temere. Mancante ella stessa di una linea di condotta, non seppe imprimere intorno a sè orma profonda; ebbe degli amori, non una passione; dei difetti e non delle colpe; fu buona, ma non virtuosa. Tuttavia ella è così mischiata alla vita dei principali uomini del suo tempo che non sarebbe possibile dimenticarla, nè giusto, non tosse altro per le sue nobili qualità d’amica.

Le tendenze affettuose del suo cuore si espli-