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la signora geoffrin 185


sali ripresero il loro posto a tavola, i visitatori la loro poltrona nel salotto, i poveri l’abitudine di fidare in lei. Il suo credito fu solennemente confermato, e in quell’anno stesso Delille alludeva a lei nel poema la Conversazione coi seguenti versi:

    Il m’en souvient, j’ai vu l’Europe entière
D’un triple cercle entourant son fauteuil,
Guetter un mot, épier un coup d’œil...

Non avendo attinta la celebrità nè dalla bellezza nè dalle avventure galanti, ella ebbe il vantaggio di vedersela continuare fino alla più tarda vecchiaia. I diritti naturali della donna da lei in parte strozzati o meglio deviati verso altre mete, le diedero pure frutti d’amore e di maternità. Quell’amore che non conobbe e quella maternità che conobbe così poco si trasformarono nel crogiuolo del suo cuore caldo e bisognoso d’affetti. Si direbbe quasi che la mancanza di sensualità l’avesse resa repugnante all’ufficio di femmina e di procreatrice, pur lasciandole una larga onda di tenerezza, che prese nella sua vita i due nomi di amicizia e di