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la signora geoffrin 179

di tazze tutte le mattine e due la sera e parecchie altre durante i pasti, e che quando ha l’acqua buona non le occorre altro. Stanislao rassicura che l’acqua è leggera, fresca e chiara: «Vi vedrete dentro come in me stesso».

Non restava che ad organizzare la spedizione, il buon re, per dire il vero, temeva i pericoli di un viaggio così lungo attraverso vie disagevoli e mal sicure, specialmente in Polonia, per una donna vecchia, dalle abitudini sedentarie; ma ella era decisa. Fin da un anno prima, maturando lentamente il progetto, ordinò al suo fabbricatore di carrozze una berlina larga e solida, capace di andare, e sopratutto di ritornare, dal reame sassoso del suo figliuolo. Intanto ella si allenava, per usare un vocabolo in corso, facendo tutti i giorni delle piccole gite intorno a Parigi.

Non è a dire se questi maneggi insoliti eccitassero la curiosità dei suoi amici, ai quali ella non aveva palesato nulla, e se fra lo stupore generale non corressero le voci più contradditorie a proposito di un viaggio così straordinario, preparato nel mistero. E chi ci volle vedere un segreto di