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172 | la signora geoffrin |
ella è sempre guidata da un concetto di giustizia, da un bisogno ardente di giovare, di beneficare, che la fa trascorrere ad una violenta irritazione quando lo stesso beneficato sembra opporsi al proprio vantaggio trascurando i di lei consigli. Eccesso forse, ma eccesso di una qualità nobilissima e rara.
La fama intanto diffondeva per quasi tutta Europa il nome di questa donna così semplice nelle sue abitudini, modesta nel suo contegno, saggia nella sua grandezza. Nessuno straniero di qualità sarebbe allora giunto a Parigi senza farsi presentare alla signora Geoffrin, ove — dice Sainte-Beuve — i principi si recavano come semplici privati e gli ambasciatori non si muovevano più da quando vi avevano posto il piede.
Ma se tutto il Parnaso era già sfilato negli appartamenti della via Sant’Onorato l’Almanacco di Gotha vi teneva dietro con pari zelo, dal principe di Kaunitz a Gustavo III di Svezia ed a Caterina II di Russia, la quale, se non venne di persona, scrisse tante lettere alla sua buona amica Geoffrin da annoverarsi anche questa fra le cose singolari di una società che non può a meno di apparire fan-